Conoscere le zone climatiche d’Italia per risparmiare sulla bolletta energetica

Conoscere le zone climatiche d’Italia per risparmiare sulla bolletta energetica

Le zone climatiche d’Italia sono un elemento spesso sottovalutato ma cruciale quando si tratta di tagliare sulla spesa energetica. 

Molti non si rendono conto di quanto l’ambiente circostante possa influenzare i nostri consumi energetici e, di conseguenza, i costi che dobbiamo sostenere ogni mese. Tuttavia comprendere appieno il nostro clima locale e come si traduce in un uso più efficiente dell’energia può fare una differenza sorprendente. 

In questo articolo, dunque, esploreremo le zone climatiche italiane e come, grazie a scelte oculate e investimenti mirati, è possibile non solo risparmiare in bolletta ma anche contribuire a un futuro più sostenibile per tutti. 

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SOMMARIO

Perché conoscere le zone climatiche d’Italia?

La classificazione delle zone climatiche italiane è un passo fondamentale verso un futuro sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico. Introdotto per la prima volta dal D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, ha l’obiettivo è di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, un passo vitale nella lotta contro i cambiamenti climatici. 

Conoscere le zone climatiche in Italia è infatti di cruciale importanza perché:

  1. ci permette di adottare soluzioni energetiche più efficienti, limitando così le emissioni di gas serra, un atto di responsabilità verso il pianeta;
  2. ci consente di pianificare e monitorare i nostri consumi energetici durante la stagione invernale. Ciò può aiutarci a ridurre il nostro impatto ambientale;
  3. la zona climatica influenza direttamente l’efficienza energetica della nostra casa. Scegliere materiali e tecnologie adatte alla zona in cui viviamo può migliorare notevolmente il comfort e ridurre i costi energetici;
  4. ci aiuta a diventare cittadini più consapevoli. È un contributo alla salvaguardia del pianeta per le future generazioni.

Come avrai notato, conoscere queste informazioni non è solo un atto di responsabilità ecologica, ma anche un vantaggio economico. Ci permette cioè di vivere in case più confortevoli, risparmiando sui costi energetici.

Leggi anche: Come trasformare la tua casa in una Classe A e risparmiare sulla bolletta energetica

Come funziona la classificazione climatica dei comuni italiani?

I gradi giorno (GG o gr-g) sono la chiave per comprendere come vengono determinate le fasce climatiche in Italia. Questi valori infatti rappresentano la somma, calcolata per ogni giorno dell’anno, della differenza (solo quella positiva) tra la temperatura dell’ambiente interno, fissata per convenzione a 20°C, e la temperatura media esterna giornaliera. 

In altre parole, i gradi giorno rappresentano quanta energia è necessaria per mantenere una temperatura interna di 20°C in un giorno specifico.

Quando si sommano tutti questi valori per un anno intero, si ottiene un indicatore del clima della zona. Maggiore è il numero di gradi giorno, più rigido è il clima di quella regione. Questo sistema consente di valutare con precisione il fabbisogno termico per ciascuna area, permettendo di ottimizzare i consumi energetici e ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Quante sono le zone climatiche in Italia?

Le fasce climatiche in Italia sono le seguenti:

  • A: comuni con gradi-giorno inferiori a 600. Appartengono a questa fascia Linosa, Lampedusa e Porto Empedocle
  • B: gradi-giorno compresi tra 600 e 900. Comprende le province siciliane di Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani, oltre alle calabresi Crotone e Reggio Calabria
  • C: gradi-giorno compresi tra 901 e 1400. Vi rientrano le province di Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Benevento, Salerno, Napoli, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Sassari, Oristano, Cagliari, Imperia, Latina e Ragusa
  • D: gradi giorni tra 1401 e 2100. Vi si ritrovano le province di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Massa Carrara, Livorno, Grosseto, Lucca, Firenze, Pistoia, Pisa, Prato, Siena, Teramo, Pescara, Chieti, Genova, La Spezia, Savona, Roma, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Foggia, Forlì, Isernia, Matera, Nuoro, Terni e Vibo Valentia
  • E: gradi-giorno tra 2101 e 3000. Comprende le province di Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Novara, Torino, Verbania, Vercelli, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Lecco, Milano, Varese, Sondrio, Pavia, Bologna, Ferrara, Piacenza, Modena, Parma, Ravenna, Rimini, Reggio Emilia, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Rieti, Frosinone, Bolzano, Campobasso, Enna, L’Aquila, Perugia, Potenza, Arezzo
  • F: gradi-giorno superiori a 3000. Comprende quelle di Cuneo, Belluno e Trento
mappa delle zone climatiche italiane
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_climatica_dei_comuni_italiani 

In rosso la zona A, in arancione la B, in giallo la C, in azzurro la D, in blu la E e in blu scuro la F

Quali sono le zone climatiche italiane per regione?

L’Italia si divide in sei regioni climatiche, fondamentali per comprendere la diversità delle condizioni meteorologiche in tutto il Paese e per adattarsi alle sfide climatiche uniche di ciascun territorio. 

Ecco una panoramica delle zone climatiche italiane per regione:

  1. Alpina: abbraccia le maestose montagne alpine, dove gli inverni sono lunghi e gelidi, con abbondanti nevicate. Le estati sono brevi e non eccessivamente calde. Le piogge si concentrano principalmente in primavera ed estate, creando paesaggi alpini incantevoli
  2. Padana: presenta inverni umidi e freddi, spesso caratterizzati da fitte nebbie. Le estati sono calde e afose, con piogge concentrate in primavera e autunno. Lontano dal mare, le temperature sono più estreme
  3. Appenninica: le montagne dell’Appennino, ad eccezione delle zone più basse vicino alle coste e alle pianure, offrono un clima con piogge prevalentemente in primavera e autunno. Nelle parti più elevate, l’inverno porta abbondanti nevicate, soprattutto in gennaio e febbraio, creando paesaggi innevati mozzafiato
  4. Adriatica: ha inverni freddi, soprattutto al Nord e al Centro, a causa dei venti settentrionali e orientali. Le estati sono calde, ma non eccessivamente afose. Le piogge si concentrano in autunno e inverno, con possibili nevicate invernali nelle zone settentrionali e centrali
  5. Ligure-Tirrenica: le regioni costiere affacciate sul Mar Ligure e il Mar Tirreno fino alla Campania offrono inverni miti e estati calde ma non afosissime. Le piogge sono meno abbondanti, principalmente concentrate in autunno e in primavera, creando un clima piacevole per esplorare le coste italiane
  6. Estremo Sud e Isole: questa regione comprende Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Qui gli inverni sono miti, mentre le estati sono molto calde. Tuttavia, le piogge sono scarse, e molte di queste aree devono affrontare sfide legate all’aridità

Queste divisioni climatiche rendono l’Italia un paese unico, con una varietà di esperienze meteorologiche da scoprire e apprezzare. 

Tabella delle fasce climatiche italiane e riscaldamento

Il recente conflitto tra Russia e Ucraina ha messo in evidenza quanto sia fondamentale garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici nazionali

Il gas russo, fino a pochissimo tempo fa, ha svolto un ruolo significativo nella copertura del nostro fabbisogno di gas naturale, rendendoci vulnerabili a eventuali interruzioni delle forniture. Il governo ha così risposto con un piano di emergenza per il contenimento dei consumi di gas naturale, come vediamo nella seguente tabella.

Zona climatica

Periodo accensione 2023

Orario consentito

A

8 dicembre – 7 marzo

5 ore al giorno

B

8 dicembre – 23 marzo

7 ore al giorno

C

22 novembre – 23 marzo

9 ore al giorno

D

8 novembre – 7 aprile

11 ore al giorno

E

22 ottobre – 7 aprile

13 ore al giorno

F

no limitazioni

no limitazioni

Rispetto all’inverno precedente, già per il 2022-23 le aziende e le industrie hanno dovuto abbassare le temperature interne di 1°C, portandole a 17°C, con un margine di tolleranza di 2°C. Allo stesso modo, gli altri edifici, comprese le abitazioni, hanno stabilito una temperatura interna di 19°C, con lo stesso margine di tolleranza.

Inoltre, il piano prevede una riduzione del periodo di accensione degli impianti di riscaldamento. La data di inizio è stata posticipata di 8 giorni, mentre quella di fine è stata anticipata di 7 giorni. Naturalmente, esistono eccezioni per le utenze sensibili, come ospedali e case di riposo, per garantire la sicurezza e il benessere dei pazienti e degli anziani. 

Infine, il piano prevede una riduzione dell’utilizzo del riscaldamento in uffici e attività commerciali di un’ora al giorno rispetto alla norma. Ciò ci incoraggia a essere più consapevoli dell’energia che consumiamo e ad adottare pratiche più sostenibili nell’utilizzo delle risorse energetiche.

Leggi anche: Qual è la corretta temperatura in casa per ogni stagione?

Come incide la zona climatica sui consumi energetici?

Le zone climatiche in Italia e nel mondo svolgono un ruolo cruciale nei consumi energetici, influenzando direttamente le nostre bollette. 

In abitazioni situate in zone climatiche con un elevato numero di gradi giorno, il costo del riscaldamento tende a salire in modo inevitabile. Ciò avviene perché gli impianti devono operare per un numero maggiore di ore al giorno e rimanere attivi per periodi prolungati. 

Tuttavia, ci sono molte azioni che possiamo intraprendere per mitigare questi effetti e ridurre i costi energetici, indipendentemente dalla fascia climatica in cui viviamo:

  • Investire nell’isolamento termico, come un cappotto termico interno o esterno, aiuta a trattenere il calore all’interno dell’edificio, riducendo la necessità di riscaldamento
  • Installare infissi con una migliore capacità di isolamento termico riduce le perdite di calore attraverso le finestre e le porte
  • Adottare di tecnologie come la domotica, i cronotermostati smart e i sensori permette di gestire in modo efficiente i consumi energetici legati alla climatizzazione degli interni
  • Sostituire l’impianto termico con una caldaia a condensazione con pompa di calore ad alta efficienza riduce il consumo di carburante e i costi energetici
  • Con riscaldamento centralizzato, installare valvole termostatiche permette di mantenere costante la temperatura impostata in ogni stanza
  • Spurgare i radiatori almeno una volta all’anno e mantenere la temperatura intorno ai 20 gradi aiutano a garantire un riscaldamento efficiente
  • Ridurre al minimo gli spifferi, che causano dispersione di calore, aiuta a mantenere il calore all’interno dell’edificio

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